Poesie
Poesie
Costantino Kavafis,
Cinquantacinque Poesie, a cura di Margherita Dalmàti e Nelo Risi, Giulio Einaudi, Torino.
Itaca
Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere d’incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. In Ciclopi e Lestrigoni, no certo né nell’irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga. Che i mattini d’estate siano tanti quando nei porti – finalmente, e con che gioia – toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutti merce fina, anche profumi penetranti d’ogni sorta, piú profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca – raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezza da Itaca.
Itaca ti ha data il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.